Calabria, non solo mare

Calabria. Questo nome, nella mente delle persone, evoca vacanze balneari consumate durante l’estate, nei tantissimi villaggi per famiglie, insediati lungo tutto il perimetro costiero, con punte di picco a Tropea-Capo Vaticano, in costa tirrenica e a Soverato, in costa jonica.
Ma la Calabria, per sua fortuna, è ben di più, molto di più.
Intanto va detto che il territorio regionale. è costituito da tre imponenti massicci montuosi -il Pollino a Nord, la Sila al centro e le Serre e l’Aspromonte a Sud -, che emergono imperiosi dalle profondità del Mediterraneo. Forse è per questo che i suoi abitanti, nonostante gli oltre 800km di coste, sono più contadini e montanari, che marinai e navigatori.
Il vero patrimonio della Calabria, dunque, è costituito da tutto ciò che si trova al suo interno, rispetto al perimetro costiero:
E’ qui, tra queste valli a volte strette e ripide, a volte ampie, luminose e ben soleggiate, sempre verdeggianti, che si trovano borghi medievali ancora intatti, monasteri e conventi, castelli imponenti e storicamente importanti, come quello di Santa Severina, o il Castello dei Ruffo a Scilla, tanto per fare qualche esempio.
E’ qui, in questi piccoli borghi, che si ritrovano le testimonianze ancora vive di una Storia importante e mai cancellata.
Il Censis, dopo uno studio durato oltre tre anni, ha certificato che, la Calabria, in Europa, è la regione più ricca di giacimenti archeologici e di musei.
Del resto, non va dimenticato che, soprattutto la costa jonica calabrese, la sponda ad oriente di quel mare nostrum, un mare antico da sempre, è stata il teatro di quella che, per 2000 anni fu la Magna Grecia e, più di recente, il luogo dove, per altri 5 secoli, epoca dei Bizantini, è sopravvissuto l’Impero Romano d’Oriente, dopo il crollo di Roma Imperiale.
E’ in queste valli, che digradano verso il mare – come la Piana di Sibari, di Lamezia, di Gioia Tauro, o in alcuni tratti costieri, dove i terreni sono ovunque fertilissimi, che ritroviamo quelle particolari biodiversità, proprie della Calabria. Come, ad esempio, il bergamotto, la cipolla rossa di Tropea, il cedro, il pomodoro gigante di Belmonte, l’anona, la patata silana, i fichi del cosentino –dolcissimi-, la clementina di Calabria, la liquirizia spontanea – una pianta che ha fatto la fortuna di una azienda ormai ultracentenaria, guadagnandosi persino un museo.
E nei prati in altura, o ai margini dei boschi di pini, querce, o faggi, crescono spontanee piante officinali e aromatiche, come l’origano, la maggiorana, la salvia. Il finocchietto, la melissa, ecc.. Non mancano i funghi e nemmeno i tartufi. Oltre a queste, vegetano anche tante altre biodiversità, altrove dichiarate estinte.
E poi, la Gastronomia.
In Calabria, il momento della tavola, non delude mai.
I sapori sono genuini e decisi.
La qualità delle carni, bovine, ovine e suine, è straordinaria.
Da queste ultime, dopo sapiente elaborazione, tramandata da generazione in generazione, compaiono straordinari insaccati, come la soppressata, o il “gammune”, una sorta di prosciutto calabrese, la famosa n’dvja e altri ancora.

Il grande trionfo dei sapori, soprattutto da maggio a settembre, lo fanno gli ortaggi, cresciuti sotto questo sole, assorbendo la linfa di terreni fertilissimi.
Sulla tavola, dunque, è la festa delle peperonate, le parmigiane di melanzane, le torte di patate, le frittelle di zucchine, ecc. Tutte pietanze ritenute povere, cucinate sempre con metodi  antichi, ma ineguagliabili nel sapore e negli aromi.

Ecco, tutto questo, cioè il contenuto di quello scrigno pieno di sorprese, che si chiama Calabria, lo potrete gustare e apprezzare, con il Tour Calabria Classic, un viaggio trasversale tra Storia/Arte, Gastronomia, Natura, Folclore e Tradizioni.

Condividi


«

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *